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Il rischio vibrazioni: tutto quello che dovresti sapere

Le vibrazioni corrispondono a delle oscillazioni meccaniche rispetto ad un determinato punto di riferimento, originate da onde di pressione che passano tramite elementi di natura solida come pavimentazioni, pareti e strumenti di diverso genere.

In aziende o luoghi di lavoro in cui sono presenti dei macchinari che producono rumori e vibrazioni molto forti, si deve verificare l’inquinamento acustico in modo continuativo, con una attenta valutazione del rischio di rumore e vibrazioni.

Come per il rischio rumore, anche l’analisi diretta del rischio di vibrazioni viene definita in seguito ad un accertamento importante, con l’obiettivo di analizzare e rispettare i valori presenti nel D. Lgs. 81/2008, così da determinare in seguito delle fasce di rischio specifiche, utili per prevenire e salvaguardare la salute dei lavoratori.

Per creare una guida di facile consultazione ai fini del monitoraggio del rischio per i lavoratori abbiamo chiesto il supporto di Pageambiente, società di consulenza per la valutazione del rischio vibrazioni.

Scopriamo quando si parla di vibrazioni meccaniche e quali sono le conseguenze sulla salute delle persone.

Valutazione rischio vibrazioni meccaniche

Le vibrazioni di tipo meccanico sono da molti anni un elemento di analisi in ambito professionale, poiché si sono definite con il tempo un problema non indifferente per la salute dei dipendenti aziendali.

Uno dei decreti di riferimento, ossia il D.Lgs 187/2005, stabilisce tutte le precauzioni e le misure di cui servirsi per la tutela della sicurezza di tutti i lavoratori, i quali sono spesso sottoposti a vibrazioni di una certa intensità e pericolosità.

Nello specifico, la normativa decreta che ci siano dei legittimi valori di esposizione alle vibrazioni sul luogo di lavoro, con un massimo di ore lavorative concesse (meno o uguale a otto), soprattutto se il dipendente dovesse utilizzare strumenti che diffondono vibrazioni di una certa intensità, ad esempio i trapani a braccio o i martelli pneumatici per i quali è richiesta la valutazione del rischio vibrazioni corpo intero.

Il sistema utilizzato per la valutazione vibrazioni prevede che ci sia una osservazione diretta sul campo da parte di specialisti e dallo stesso datore aziendale: infatti, quest’ultimo dovrà compiere degli accurati monitoraggi costanti, sfruttando anche tecniche di rilevamento di tipo meccanico o elettronico.

Ci sono dei fattori specifici su cui porre attenzione quando si deve effettuare una valutazione del rischio vibrazioni, ossia:

  • La durata di esposizione del dipendente di lavoro sul luogo
  • I due valori principali, ossia quello di “limite” e quello di “azione”
  • I conseguenti effetti sul benessere psico-fisico dei dipendenti aziendali
  • Le condizioni esterne sul campo

Questi sono gli elementi fondamentali per poi applicare dei sistemi di prevenzione del rischio vibrazioni e per tutelare la salute di tutti i lavoratori in un contesto lavorativo. I controlli, inoltre, devono essere effettuati costantemente e in periodi specifici, secondo gli accordi con l’azienda, il datore di lavoro e la società che valuterà ogni genere di rischio rumore e vibrazione.

Tutti i lavoratori, secondo la normativa 187/2005, devono essere formati e aggiornati adeguatamente sul buon utilizzo delle attrezzature, soprattutto sui pericoli e la sicurezza sul posto di lavoro.

Tutti i datori che non procederanno al rispetto delle norme per la tutela dei dipendenti se non provvederanno a rispettare tutte le regole di sicurezza per prevenire il rischio di rumore e vibrazioni, saranno sottoposti a importanti sanzioni, fino ad un eventuale arresto.

Rischio vibrazioni: le conseguenze sul corpo umano

Una normativa coniata dalla commissione “Acustica e Vibrazioni” nel 2017 (la UNI EN ISO 8041-1), aggiunge nuovi metodi per utilizzare tipologie di attrezzature più sicure per gli impiegati sul luogo di lavoro. L’obiettivo è quello di limitare i danni e le conseguenze sui corpi umani dei dipendenti, i quali potrebbero sviluppare delle patologie come sordità, traumi muscolari o scheletrici, nervosismo, insonnia e altre disfunzioni psicologiche, causate appunto dall’esposizione prolungata ad ambienti troppo rumorosi o con intense vibrazioni. Si parla non a caso di rischio vibrazioni a corpo intero quando è proprio l’intero organismo a essere interessato dalla propagazione delle onde.

Inoltre, per limitare qualsiasi danno sul corpo umano, la normativa UNI EN ISO 8041-1 evidenzia che tutte le strumentazioni utilizzate sul luogo lavorativo devono essere omologate, certificate e periodicamente controllate.